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Il libro è composto come un mosaico. Ogni tessera è un quadro a sé, ma è anche elemento indispensabile per la costruzione di una figura più complessa. Si usa l'ironia, la satira, il parossismo per descrivere tic, modi di essere, di fare e di vivere dentro la comunità politica del Partito Democratico e, a volerla vedere in modo più complessivo, all'interno dei gruppi politici e sociali organizzati. La prefazione (apocrifa) è affidata a un redivivo Massimo D'Alema che sferza l'autore con gelido sarcasmo sulla sostanziale inutilità della denuncia, della satira e finanche del trivio. Poi è un susseguirsi di scene e di personaggi: in "Fenomenologia democratica" si incontrano, all'interno di una sede, i personaggi che popolano la variegata zoologia democratica. Si conoscono così "l'uomo col cappello" e "l'uomo col cappotto", "il giovanevecchio" e "io in quanto donna", "l'uomo col maglione rosso" e il segretario di sezione. Ad ogni personaggio sarà dedicato un ritratto che andrà a comporre la complessità del mosaico.